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indirizzo |
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p.zza G. Del Mastro
67030 Campo Di Giove - AQ |
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telefono
e fax |
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0864.408447 |
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mail |
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info@locandacamilla.it |
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Storia |
Apprezzata soprattutto per la posizione
naturale e come località turistica, Campo
di Giove tradisce già nel nome un'origine
antichissima. Ancor oggi si discute sull'ubicazione
dell'antica "mansio Jovis Larene", luogo
di passaggio e di sosta collocato lungo la romana
Via Numicia e riportato negli itinerari tardoantichi. |
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Nonostante lo stretto
collegamento etimologico tra l'attuale paese e l'antica
"mansio", a tutt'oggi solo poche prove
scientifiche (soprattutto ritrovamenti nel territorio
di tombe e strutture murarie di età preromana
ed imperiale) ci riportano ad un periodo perlopiù
oscuro nella zona.
Campo di Giove, citata nei documenti fin dal XII
secolo e trasformata in un borgo fortificato, nel
medioevo diviene un feudo, assegnato dapprima all'Abbazia
di San Vincenzo al Volturno, quindi ad Oddone di
Pettorano (XIV secolo).
Nei secoli seguenti il paese subì alterne
vicende legate alle continue contese tra signorie
al comando del feudo. In particolare i Caldora e
i Cantelmo furono più volte, alternativamente,
signori di Campo di Giove: nel 1420 Giacomo Caldora
fortificò il centro urbano, che subito dopo
venne distrutto da Braccio da Montone, nell'ambito
degli scontri tra i sostenitori degli Aragona e
quelli dei d'Angiò.
Notevoli aspetti urbanistici ed architettonici testimoniano
ancora il fiorente periodo medievale e rinascimentale,
soprattutto gli edifici civili, che conservano splendidi
esempi di portali e di finestre. |
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Ambiente |
E' una delle maggiori
realtà turistiche di montagna nel territorio
della Comunità Montana Peligna e in Abruzzo.
Campo di Giove sorge a ridosso del valico tra la
Majella e il Morrone. Deve la sua fortuna ad una
posizione geografica invidiabile e ad una buona
struttura di collegamenti. Dotato di impianti di
risalita e piste per gli sport invernali, comprende
nel suo territorio anchemagnificiambienti montani
da praticare durante il periodo estivo: vasti boschi
di faggi, aceri, lecci, pini, betulle e frassini.
Un territorio intriso di gole e balze rocciose,
di valloni scoscesi e di altipiani sconfinati.
Se a tutto questo aggiungiamo un sistema recettivo
all'avanguardia e la tradizionale ospitalità
delle sue genti, si comprende in pieno il successo
turistico di questo luogo |
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Da visitare |
Borgo antico, con molti
edifici antichi ben conservati nella loro struttura
originaria; tra le altre da ricordare Casa Quaranta
(sec. XV), Palazzo delle Logge (sec. XVI), Palazzo
Nanni (sec. XVII), Palazzo Ricciardi (sec. XVIII).
Si conservano anche varie Porte dell'antico borgo |
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Chiesa parrocchiale
di Sant'Eustachio, forse edificata su un edificio
romano. A tre navate, conserva notevoli opere d'arte
(sec. XIV - XVIII) e un bel coro ligneo intagliato
dell'artista Pecorari di Rivisondoli (sec. XVII-XVIII); |
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Chiesa di San Paolo
(diroccata), fondata nel XIV secolo, l'aspetto attuale
risale al XVIII secolo |
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Chiesa di San Rocco
(sec. XVI), lungo il lato esterno sinistro è
inserito un portale ad arco ogivale, forse proveniente
da un edificio più antico |
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Chiesetta campestre
di San Matteo. |
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Manifestazioni |
3°
Domenica di Giugno
Sant'Antonio da Padova
festa religiosa 16
agosto
S.Rocco
festa religiosa 18
agosto
Sagra del pappone e giornata del pastore
19 settembre
S.Eustachio
festa patronale 21
settembre
S.Matteo |
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Sport Invernali |
A poco più
di 15 Km da Sulmona (Autostrada A25 Pescara -
Roma, uscita Pratola Peligna), Campo di Giove
rappresenta, insieme a Scanno, la località
turistica più importante dell'area peligna.
Situato sul versante occidentale della Majella,
in posizione climatica ideale (1064 m), il paese
si è adeguato, con interventi edilizi mirati,
a rispondere alla sempre crescente domanda turistica,
sia estiva che invernale. Soprattutto verso il
turismo bianco, favorito dalle condizioni ambientali,
si è rivolta l'attenzione degli operatori
della neve.
Consigliato a nuclei familiari e a chi si avvicina
per la prima volta agli sport invernali, Campo
di Giove offre all'ospite anche qualificati servizi
per il doposcì (bar - pubs - ritrovi),
oltre naturalmente ad una genuina cucina abruzzese
che è possibile gustare in caratteristici
e confortevoli ristoranti. Buona la ricettività
e lo standard qualitativo dei numerosi alberghi
che offrono sistemazioni in grado di soddisfare
tutte le esigenze.
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Operatori Neve |
A ridosso del Guado
di Coccia, a 2 km dal paese, là dove la montagna
"madre" con l'ampio crinale di Tavola
Rotonda e di Sella Caracino degrada fino ad incontrare
il roccioso M. Porrara, è sorta, già
da tempo, un'attrezzata stazione sciistica, dotata
di funzionali strutture residenziali, immerse in
un suggestivo scenario fatto di antiche faggete
e di vette incombenti. Numerosi impianti di risalita,
attualmente in fase di ammodernamento e di potenziamento,
portano lo sciatore fino ai 2043 m di Tavola Rotonda
(la stazione di arrivo più alta d'Abruzzo)
da cui si dipartono piste alla portata di tutti,
esperti e meno esperti. Uno "stadio dello slalom"
consente anche a chi pratica l'agonismo di allenarsi
su percorsi tracciati dai Maestri della locale Scuola
Italiana di Sci, mentre i primi rudimenti vengono
impartiti in appositi Campi Scuola. |
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Cerere dea
delle Messi |
Le primizie della terra
offerte un tempo a Cerere sono ancora quelle che
si recano in dono oggi alla Madonna della Neve nella
festa che si celebra il 5 agosto, certamente con
minor concorso di devoti rispetto ad un tempo non
molto lontano da noi.
Sia il De Nino che il Pansa hanno parlato del gran
numero di muli e asini carichi di sacchi di grano
da donare alla vergine, della processione che si
svolgeva per il paese, partendo dalla chiesetta,
e di alcuni particolari della festa oggi andati
purtroppo in disuso. Il De Nino, in special modo,
scrive infatti che sopra i sacchi di grano, cavalcano
i padroni del frumento e delle bestie. La pompa
villereccia non manca in quei cavalieri . Chi va
innanzi porta un elmo di grano e tutti a tracolla
dei grossi ciambelloni di pasta |
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Fonte: Comunità
Montana Peligna |
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